LUCCA - MASSAWA : IL PRIMO SCAMBIO CULTURALE FRA SCUOLE ITALIANE ED ERITREE

Si tratta del primo scambio culturale fra scuole italiane e scuole eritree. Il progetto è stato presentato ieri sera (venerdì 25 agosto) a Fornoli, presso il ristorante "La Lanternina", in occasione di una cena organizzata dal presidente della onlus "Lucca Massawa un lungo ponte", Marcello Marchi, a cui hanno partecipato numerosi studenti e autorità politiche e religiose.

Un progetto sponsorizzato dall'associazione onlus Partecipazione e Sviluppo, che in Valle del Serchio si occupa della gestione dei richiedenti asilo, che ha messo a disposizione le risorse necessarie per permettere agli otto ragazzi selezionati presso l'IIS "Carrara-Nottolini-Busdraghi" di Lucca, sei per quanto riguarda l'istituto tecnico agrario "Busdraghi" e due per quanto riguarda l'istituto tecnico per geometri "Nottolini", di partecipare, assieme al professor Franco Grossi, a questa preziosa esperienza di interscambio con l'IISO di Asmara e la Saint Francis school di Massawa. 

All'incontro erano presenti il sindaco di Bagni di Lucca, Paolo Michelini, l'assessore alla cultura Monica Melani, il consigliere di minoranza Claudio Gemignani, Alessio Pedri, fiduciario della Condotta Slow Food Garfagnana e Valle del Serchio, che in Eritrea troverà un referente europeo, e poi i veri protagonisti della serata: a partire da padre Protasio Delfini dei Frati Minori, discendente da padre italiano e mamma eritrea, protagonista nella storia della scuola Saint Francis di Massawa, fino all'arcivescovo di Lucca Italo Castellani e il parroco di Fornoli-Chifenti, don Giuliano, la cui parrocchia è gemellata proprio con quella di Gherar (Massawa) di padre Protasio Delfini.

La serata è cominciata con la benedizione dell'arcivescovo ed è proseguita poi con il racconto, da parte di Marcello Marchi, della sua storia e del suo rapporto speciale con l'Eritrea. Una storia cominciata molto tempo fa, con il nonno paterno (Zeffiro) che nel lontano 1936 lasciò l'Italia per trasferirsi in Eritrea.

"Non avevo più pensato di ritornare in quel paese - ha spiegato Marchi - dove avevo vissuto fino ai 14 anni. Nel 2005, dopo 43 anni, mi venne però proposto (dal Mai Taclì, giornalino degli ex asmarini) un viaggio in Eritrea, ed in particolare a Massawa, per la posa della prima pietra di una scuola voluta da certo Padre Protasio Delfini, dei Frati Minori. Nel 2014 ho sentito l'esigenza di creare una struttura per aiutare i Frati Cappuccini in Eritrea e con alcuni amici è nata così la onlus. Abbiamo fatto un gemellaggio tra la scuola Iti di Borgo a Mozzano e la Saint Francis school di Massawa e poi uno tra la parrocchia di Fornoli-Chifenti e la parrocchia di Gherar".

Numerosi gli interventi durante la serata da parte di molte delle autorità presenti. Franco Magri, vice-presidente della onlus "Lucca Massawa un lungo ponte" ha dichiarato: "Sarà un'esperienza che non capita tutti i giorni. Un'avventura che rimarrà nel cuore di chi parteciperà. E questo l'ho detto anche ai ragazzi selezionati. Chissà, visto che parteciperanno anche ragazzi dell'istituto tecnico agrario, che non possano dare anche loro il proprio contributo in quelle terre sotto il profilo agronomo".

Alessandro Ghionzoli, presidente dell'associazione onlus Partecipazione e Sviluppo, ha invece ribadito l'importanza di fare esperienze come queste, soprattutto per i ragazzi, proprio per conoscere da vicino l'Africa e i suoi problemi: "Noi abbiamo fatto volentieri da sponsor di questo progetto - ha detto - utilizzando gli avanzi di bilancio che ogni anno, in quanto onlus, siamo costretti a re-investire in attività inerenti gli scopi della nostra associazione. Siamo un'associazione onlus che gestisce circa 400 richiedenti asilo nelle province di Lucca, Sassari e Grosseto. Qui parliamo di Eritrea, uno dei primi paesi al mondo per quanto riguarda l'esodo dei giovani. Ebbene, si dice sempre "aiutiamoli a casa loro". Questo progetto ci dà l'opportunità di vedere da vicino certe realtà e di dare il nostro sostegno".

Quindi due parole di padre Protasio Delfini, arrivato in Italia solo nella giornata di domenica, ma felice di tornare ogni tanto nel paese di origine di suo padre: "La scuola che abbiamo realizzato in Eritrea è meravigliosa. E a dirlo sono stati gli stessi italiani che hanno contribuito a finanziarla. I miei sentimenti sono di meraviglia, di gratitudine e ovviamente di ringraziamento per chi ha partecipato a questo importante progetto".


 




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